La stagione riparte e procede anche per la controparte femminile del calcio, con la Juventus Women che combatte i demoni dell’eliminazione dalla UEFA Women’s Champions League. Nonostante i 9 punti collezionati, la squadra di Joe Montemurro non è riuscita a fare meglio delle avversarie di lusso, Arsenal e Lione, venendo così eliminata ai gironi. Ora però è il momento di guardare al nuovo anno e agli obiettivi che questo ci regala, con la questione campionato ancora da discutere e sciogliere. Tra le protagoniste della Vecchia Signora non può che non esserci Sara Gama, alle prese con un infortunio nel corso della seguente stagione, ha oggi presentato il proprio documentario. Alla cerimonia di presentazione è intervenuto anche Gabriele Gravina, il quale ai microfoni di alcuni giornalisti ha parlato del proprio rapporto con la calciatrice.
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Juventus Women, Gravina: “Inizialmente il rapporto con Sara Gama non era idilliaco”

Un profilo importante quello di Sara Gama per il calcio femminile, il quale è da quest’anno ufficialmente una professione. Un traguardo che, con molta probabilità, non sarebbe stato raggiunto senza l’apporto della calciatrice bianconera che ha deciso di raccontare se stessa tramite un documentario. Nell’occasione era presente anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, il quale ha parlato del rapporto con la calciatrice della Juventus Women: “Ho conosciuto Sara all’inizio del mio impegno politico. Lei ha un’armatura, quindi il rapporto non è stato idilliaco all’inizio ma quando abbiamo trovato la combinazione giusta e siamo riusciti ad aprirci. Ha grande passione, grande spirito di sacrificio ma sopratutto senso di responsabilità e lungimiranza. Lei ha fatto intendere al mondo politico come il professionismo nel femminile non fosse più rimandabile. È un punto di partenza ma ha delle basi solide“.
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Documentario che si propone l’obiettivo di raccontare la storia di quella che è il capitano della Juventus Women, tra lotte dentro il campo ma anche fuori. Sara Gama è uno dei volti del movimento calcistico femminile e Gabriele Gravina lo riconosce, schierandosi dalla parte della calciatrice e pubblicizzando il calcio femminile: “Abbiamo dato rispetto e dignità alle ragazze e non è abbinato all’exploit del Mondiale. Il nostro è stato un atto di rispetto verso le nostre atlete. Tutte lo hanno voluto ma Sara in particolare ci ha fatto capire che era il momento di procedere in una rivoluzione culturale che era il momento di vivere. Ora stiamo cercando di far diventare sempre più importante il movimento del calcio femminile”.