Juventus, Vlahovic torna a sorridere con la Serbia: gol e doppio assist al Bahrain, sarà un Mondiale da protagonista?

La Juventus osserva attenta ed un Vlahovic che sembra essere rinato con la Serbia: Mondiale da protagonista per poi riprendersi i bianconeri

Luca Salera
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Sentirsi a casa, essere a proprio agio, è un’espressione molto comune eppure si ha soltanto un’intuizione sul significato vero e proprio. Chi si sente a casa sa riconoscere la propria collocazione nel mondo, nella vita perché ha “addomesticato” lo spazio in cui vive, ossia riesce a non sentirsi a disagio nella situazione in cui si vive o si lavora armonizzandosi con il contesto. Tutto questo è fondamentale sia per chi vive una vita comune, sia per i calciatori. Quante volte è capitato che determinati giocatori non riescano a trovare la propria dimensione in una squadra mentre in nazionale o in un club diverso riescono a rendere al massimo ed è proprio perché in un determinato contesto tali giocatori riescono a sentirsi a proprio agio, riescono a sentirsi a casa.

Questa sensazione, questa dimensione Dusan Vlahovic sembra averla quando vesta la maglia della nazionale serba, l’attaccante della Juventus infatti riesce a rendere sempre al meglio quando gioca con la nazionale anziché con i bianconeri. Da quando è arrivato a Torino infatti Vlahovic sembra non sentirsi a casa e ciò influisce negativamente sul suo rendimento che, se paragonato a quello con la Fiorentina, è davvero basso. Probabilmente il non sentirsi a casa di Vlahovic alla Juventus è legato alla tipologia di gioco che adottano i bianconeri più che al rapporto con il resto dei compagni che anzi, appare idilliaco.

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Juventus, l’idea di gioco influisce sul rendimento di Vlahovic: le differenze tra Serbia e Juventus

Vlahovic-Juventus
Vlahovic-Juventus

È stato l’uomo copertina nell’ultima amichevole della nazionale serba prima del debutto con il Brasile, un gol e due assist questi i numeri di Dusan Vlahovic nella partita vinta 5-1 contro il Bahrain. Eppure fino a qualche settimana fa lo stesso Vlahovic era a secco di gol con la maglia della Juventus, un po’ a causa della pubalgia, che adesso appare come un vecchio ricordo, un po’ per via della sostanziale differenza di gioco che propongono le due formazioni.

Quello di Stojkovic e della Serbia è un gioco che meglio si adatta alle caratteristiche del numero 9 bianconero, il Ct infatti nella fase offensiva permette a Vlahovic di restare più vicino all’area possibile senza quasi mai voltargli le spalle, ciò implica che Dusan debba semplicemente attendere che il pallone gli arrivi sui piedi per poi spedirlo in rete. Un’altra intuizione del Ct Stojkovic, copiata poi da Massimiliano Allegri, per consentire a Vlahovic di concentrarsi solo ed esclusivamente al giocare in area e a segnare, è stata quella di affiancargli Mitrovic il quale svolge tutto il lavoro sporco che il compagno di reparto non fa. Alla Juventus quel ruolo lo ricopre egregiamente Milik.

Mentre in nazionale Vlahovic è libero di concentrarsi esclusivamente sul gol e sullo giocare in area di rigore, alla Juventus la musica è ben diversa. A Torino Vlahovic è “costretto” a svolgere parte del lavoro sporco che in nazionale svolge Mitrovic, ciò implica il giocare distanti dall’area e spesso spalle alla porta il che non collima affatto con le caratteristiche tecniche del giocatore. Massimiliano Allegri predilige un gioco più old school fatto di una buona fase difensiva e il classico contropiede, per far si che i attui il contropiede è necessario che l’attaccante possa sacrificarsi per favorire l’inserimento di un compagno. Giocando distante dalla porta infatti l’attaccante è chiamato a mantenere il possesso, gestirlo ed eventualmente servire un compagno, cose in cui Vlahovic pecca ancora. Ragion per cui si potrebbe attribuire a questo il non sentirsi a casa del serbo quando è alla Juventus.

Juventus, un Mondiale da protagonista per riprendersi Torino

Vlahovic, Serbia

Dopo essersi lasciato alle spalle la pubalgia ed essersi sentito nuovamente a casa e a proprio agio con la maglia della Serbia, le possibilità che Dusan Vlahovic torni quello visto a Firenze e che giochi un Mondiale da protagonista sono molto buone. L’antipasto fatto vedere contro il Bahrain ne è la dimostrazione e se Stojkovic riuscirà a metterlo nelle condizioni fisiche e mentali ottimali, Dusan potrà tornare ad essere leader e bomber in Qatar e per poi ritornare a gennaio e riprendersi Torino e la Juventus.