Per “The Swiss Express” Lazio-Juventus rappresenta la sfida del cuore. Tre stagioni con la squadra capitolina, sette con i bianconeri. Dieci stagioni vissute tutte d’un fiato e senza mai smettere di correre. Il terzino elvetico intervistato da La Gazzetta dello Sport analizza la stagione di entrambe le squadre e parla anche della sua Svizzera ai mondiali.
Come stanno Lazio e Juventus?

“Non posso dare giudizi particolari, non ho visto tutte le partite e solo chi sta nello spogliatoio sa come stanno davvero le cose. La Lazio finalmente sta cominciando a giocare come vuole Sarri che ha portato un nuovo sistema di gioco e idee diverse. Per quanto riguarda la Juventus, la qualità c’è, è innegabile questo. Ma è mancata l’attenzione per i dettagli che fa sempre la differenza alla fine. All’Olimpico la Juve avrà molta pressione: non può sbagliare se vuole sperare ancora nello scudetto”.
Davvero può credere ancora nello scudetto?

“Secondo me si: ero in campo quando ci fu la rimonta nel 2015-16. Bisogna iniziare una striscia di vittorie consecutive e ritrovare la mentalità giusta: quella che ti fa sempre fare uno scatto in più, quella che ti fa difendere con le unghie e con i denti. In quella stagione Buffon fece il record di imbattibilità, in quel momento gli avversari non solo non segnavano, non tiravano nemmeno. Se comincia a recuperare e vede che il distacco diminuisce poi aumenterà la fiducia nei ragazzi. Dipende anche se chi sta davanti commette errori o no. Il Napoli sta facendo bene, ma non è abituato ancora a vincere quando aumenta la pressione, quindi vediamo. Il Milan ha un paio di campioni che sanno come si vince”.
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Il corto muso piace?

“Non sono masochista, non mi piace soffrire. Preferisco vincere di tre gol di scarto per rifiatare un po’ nell’ultima mezz’ora di partita. L’1-0 ha un fascino tutto suo, soprattutto se a fine partita non hai concesso nulla agli avversari. La mia Juve più forte? Non si possono fare questi confronti. Noi facevamo paura, ma questa squadra ha un grande potenziale e i risultati in Champions League lo dimostrano. Lì sono più attenti, perché in un attimo puoi ritrovarti a vedere le partite da casa”.
Svizzera ai Mondiali, Italia ai playoff

“Avete un problema nel fare i confronti con il passato, perché avete sempre avuto campioni in attacco. Immobile è bravo e segna tantissimi gol. Al Mondiale ancora non ci siete anche per quei due rigori sbagliati e per il pareggio contro la Bulgaria. La Svizzera è stata brava a sfruttare queste cose e Yakin ha cambiato la pelle della squadra rispetto a Petkovic. Ma non vi preoccupate, ci vediamo in Qatar“.