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Dopo un’inizio clamorosamente sotto le aspettative, che rischia di condizionare fortemente un’intera stagione, l’ultimo mese bianconero ha fatto registrare un filotto di sei vittorie consecutive. La sequela di risultati utili, con la ciliegina dei successi con Inter e Lazio, ha fatto balzare la Juventus dall’ottavo al terzo posto in campionato. La ritrovata solidità difensiva con un Bremer sugli scudi, gli exploit di Moise Kean e Nicolò Fagioli e la verve degli stacanovisti Adrien Rabiot e Filip Kostic, sono state le basi per la remuntada in Serie A. Adesso, però, con il recupero completo dei top player della squadra, Federico Chiesa ed Angel Di Maria, ed il probabile ritorno tra i ranghi anche del lungodegente Paul Pogba, si aprono scenari interessanti per mister Allegri, chiamato a dover scegliere l’11 perfetto per la rincorsa al Napoli capolista.
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Juventus, certezza 3-5-2: Bremer giganteggia in difesa

L’alternanza tra il polacco Wojciech Szczesny e l’ex genoano Mattia Perin ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che la Vecchia Signora è piazzatissima nel ruolo di estremo difensore. L’invidiabile score di soli 7 gol subiti in 15 gare di Serie A, anche considerando l’inizio deficitario, è davvero un motivo d’orgoglio per tutto l’universo bianconero e, soprattutto, per i due portieri. Ovviamente, la bellezza di questi numeri va condivisa con il lavoro di tutto il reparto, dove Gleison Bremer si è definitivamente preso la scena: il centrale brasiliano, dopo i primi mesi così così, è stato schierato da mister Allegri nel cuore della retroguardia, al posto di Bonucci, ed i risultati sono stati eclatanti, infatti, la Juventus non prende gol da 6 gare consecutive. E’ vero, l’assenza del capitano impedisce un’uscita palla fluida e ragionata ma è sempre più chiaro non si può prescindere dall’imperiosità dell’ex Torino che, unita alla dedizione di Danilo ed all’abnegazione di Alex Sandro e Gatti, hanno reso la fase difensiva inevitabilmente più granitica e compatta.
Juventus transalpina: l’importanza di Pogba e Rabiot

Inutile negarlo, da parecchio tempo è il centrocampo il tallone d’Achille della compagine bianconera. Dall’addio di Miralem Pjanic mai più nessuno è riuscito a prendere le redini del reparto ed è per questo che mister Allegri ha fortemente voluto trattenere Rabiot all’ombra della Mole. La scommessa vincente del tecnico livornese è stata la chiave di svolta della stagione, infatti, il francese ha letteralmente trascinato la Juventus a suon di gol e prestazioni. Il numero 25 ha di fatto sopperito alla mancanza per infortunio del colpo di mercato principale della mediana della Juventus, ovvero Paul Pogba: l’annunciato ritorno dell’ex Manchester United, dopo il Mondiale in Qatar, accende le fantasie dei tifosi che non vedono l’ora di poterlo vedere nel ruolo di mezz’ala destra al fianco del connazionale. Nel ruolo di play ha preso sempre più piede Locatelli, anche se Paredes sta recuperando la condizione, ma il profilo più pronto sembra essere quello di Nicolò Fagioli: il baby gioiellino è stato veramente on fire nell’ultimo mese, cesellando due reti e dando dimostrazione di duttilità tattica, attaccamento alla maglia e personalità.
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Juventus in decollo: Chiesa e Kostic per spiccare il volo

La meravigliosa stagione di Filip Kostic, al suo primo anno all’ombra della Mole, è sotto gli occhi di tutti. L’ex Eintracht Francoforte, ha confezionato la bellezza di 6 assist per i compagni, con la ciliegina del gol contro il Bologna, e si è guadagnato la palma di stacanovista bianconero: l’esterno serbo è infatti stato impiegato in tutte le 21 partite ufficiali della Juventus. L’impatto devastante del numero 17 gli garantisce la titolarità anche dopo il Mondiale, in quello che però sarebbe il ruolo di Federico Chiesa. Ecco perchè, con il completo recupero del Campione d’Europa, finalmente di nuovo “al centro del villaggio”, è possibile che mister Allegri decida di far traslocare il numero 7 sulla corsia di destra, suo ruolo d’origine. In quella zona del campo, a differenza dell’ultimo lustro, Juan Cuadrado ha palesato un’insolita discontinuità ed il declassamento dal ruolo di vice capitano la dice lunga sull’apporto del Panita alla squadra, in questo frangente. Insomma, sono in tre per due ruoli ed il colombiano parte decisamente dietro nelle gerarchie, anche se potrà essere un jolly importante a gara in corso.
Juventus, attacco boom: col Fideo, più Milik di Vlahovic

Inutile negarlo, nei pensieri di mister Allegri, il vestito migliore per la Vecchia Signora che stava venendosi a creare durante l’estate, era sicuramente il 4-3-3 con Chiesa e Di Maria ai lati di Vlahovic. La partenza stentata, gli infortuni proprio dei due esterni d’attacco e l’esigenza di ritrovare un equilibrio difensivo, hanno fatto virare il tecnico livornese sul più solido 3-5-2. Nell’ultimo mese, Kean ha trascinato i bianconeri sotto il punto di vista dei gol ma sicuramente è stato Arkadiusz Milik l’uomo in più della Juventus: il polacco è serafico nel proteggere palla ed ha una qualità nelle scelte davvero da top player, a cui abbina potenza e classe negli ultimi 16 metri, insomma, il centravanti perfetto. Ovviamente, dopo il Mondiale, tornerà nei ranghi anche Dusan Vlahovic, il bomber su cui la dirigenza ha puntato di più ma sarà difficile scalzare l’ex Napoli, ormai un punto fermo dell’attacco di Madama ed il partner ideale di un fantasista come Angel Di Maria. All’argentino piace duettare con i compagni per innescare giocate di qualità ed, anche in quest’ottica, il numero 14 sembra essere il profilo migliore da affiancare al Fideo.
Juventus, l’11 perfetto: ecco i titolari di mister Allegri

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro (Bonucci); Chiesa, Pogba, Fagioli (Locatelli), Rabiot, Kostic (Cuadrado); Di Maria, Milik (Vlahovic).