Ossigeno per la Juventus, che negli ultimi mesi ha ricevuto attacchi da ogni direzione. Il club bianconero è infatti stato indagato dalla Procura di Torino per plusvalenze fittizie e da questo condannato a 15 punti di penalizzazione in campionato. Da qui l’opinione pubblica si è divisa in due parti: chi si schiera contro la sanzione definendola ingiusta e deciso a boicottare il calcio italiano, a chi conclude che è questione del karma e che tutto – nel bene o nel male – torna.

Se i bianconeri hanno veramente usato qualche escamotage per ricevere vantaggi sul campo non possiamo dirlo con certezza, ma è altrettanto ovvio di come la penalizzazione muti gli obiettivi stagionali della Juventus. Ritrovarsi degradati dalla seconda alla decima posizione, non è una situazione semplice da affrontare. A dire la sua è Massimiliano Maddaloni, ex allenatore dell’U19 oggi Primavera, che ai microfoni di JuventusNews24 mette in risalto come la sanzione abbia calmato gli animi dell’opinione pubblica.
Juventus, Maddaloni: “Penalizzazioni legate alle intercettazioni”
In effetti, i bianconeri sono sempre stati obiettivo dell’opinione pubblica. Nel bene o nel male, la Juventus fa parlare sempre di sé e tutti hanno bisogno di farlo. Così, nonostante le opinioni dividano, la penalizzazione ha dato spazio di pensiero alla Vecchia Signora, che secondo Maddaloni ora può prendersi un attimo per riflettere e concentrarsi sul campo: “I 15 di punti di penalizzazione sono qualcosa che ha calmato l’opinione pubblica e placato l’ira del mondo del calcio dal punto di vista mediatico. Se non fosse stato così, ogni giorno si sarebbe detto “campionato falsato”.
Certamente inizia un altro campionato per la Juventus, che ora deve pensare a rientrare in zona Europa scontrandosi contro i club di metà classifica. Tra questi vi è proprio il Torino, con il derby che avrà luogo tra poche ore. Tornando in ottica sanzione, comunque, Maddaloni individua la causa nelle intercettazioni: “Purtroppo, rispetto ad un andamento globale delle plusvalenze che hanno fatto tutti, il problema è sicuramente ha delle situazioni di intercettazioni e prove che hanno creato quello che è successo”.