Il gol del 2-0 con cui la nazionale Stars and Stripes batte il Messico e agguanta la nazionale di Gerardo Martino, lo sigla proprio lui: Weston McKennie. Dopo un avvio di stagione difficile, il riscatto sia con la Juventus che con la nazionale. Per Allegri è lui l’uomo in più, l’uomo in forma, in grado di trascinare i bianconeri in questo momento.
Titolare inamovibile

Come tutta la squadra è cresciuto nel tempo, riducendo le leggerezze e gli approcci sbagliati delle prime uscite. Eppure, il maghetto di Little Elm si era mostrato ai tifosi bianconeri con le sue puntuali incursioni in area di rigore avversaria, tanta intensità che portava recuperi e interdizioni nella fase di copertura. Di sicuro, una delle note più positive della stagione con Andrea Pirlo sulla panchina. McKennie è sempre stato consapevole delle sue prestazioni e del suo momento no, tanto da confessarsi al The Athletic: “Per me non è stato un buon inizio di stagione. I primi due mesi sono stati terribili, soprattutto perché venivo da un anno positivo. C’erano molte aspettative e tanta pressione“. Ma i brutti momenti come arrivano così se ne vanno anche. Massimiliano Allegri sembra averlo capito da subito e anche le statistiche delle ultime sette partite danno ragione al centrocampista texano. Due gol, purtroppo inutili, contro Sassuolo e Verona. Il tandem, in mezzo al campo, con Locatelli sembra funzionare con l’azzurro che resta più arretrato e McKennie più libero di muoversi e sostenere la manovra offensiva. Ecco che, forse la formula giusta per dare finalmente certezze e punti di riferimento alla Juventus sembra essere stata trovata.
Non parte più

Il Tottenham di Conte e Paratici ci prova anche perché l’ex Schalke è stato portato alla Continassa proprio dal CFO degli Spurs ma serviranno come minimo 20 milioni di euro per portarlo a Londra. Le gerarchie del momento lo vedono davanti a Bentancur e a fare le valigie nel reparto mediano adesso sembrano essere Ramsey e Rabiot.