Ore di assoluta frenesia e delusione quelle che trascorrono in casa Juventus. I 15 punti di penalizzazione sono il resoconto finale di un’indagine che coinvolge i bianconeri dalla sera del 28 novembre 2022, giorno in cui i volti più noti del Consiglio di Amministrazione del club, hanno dato le proprie dimissioni scatenando una vera e propria rivoluzione a livello societario. A scaturire il malcontento dei tifosi, però, sono proprio le sanzioni a cui il club piemontese è andato incontro, trovandosi con -15 punti sulla classifica del campionato di Serie A e scivolando di conseguenza alla decima posizione con 22 punti (pre Juventus-Atalanta).

Tuttavia i supporter possono ancora sperare in un ribaltone della scena che potrebbe risollevare le sorti della Juventus, la nuova società, come spiega calciomercato.com, infatti avrebbe la possibilità di rimandare indietro la decisione presa per una nuova discussione in caso di vizi di forma e/o violazioni di diritto della difesa. In caso di esito negativo, alla Juventus resterà solamente la strada del ricorso al TAR del Lazio, ed eventualmente quella del Consiglio di Stato.
Juventus, Abodi fa chiarezza sulla penalizzazione: le sue parole

Fa notizia e non poco il tema sulle plusvalenze fittizie della quale l’ormai ex CdA della Juventus è risultato responsabile ottenendo, a loro malgrado, svariati mesi di inibizione dalle attività legate al calcio. E, a proposito di ciò, si è espresso il Ministro dello Sport Andrea Abodi. Queste le sue parole riportate da areanapoli.it: “C’è un’esigenza che deve essere soddisfatta, perché spiegare è importante quanto decidere. Aspetto le motivazioni. Chi ha la responsabilità spieghi questa decisione e perché non altre. Mi auguro che tutto non diventi una questione di tifo, diventando quasi una partita di calcio dove le squadre sono contrapposte. Poi capisco che i tifosi la vivano così, ma mi auguro che ci sia la capacità di spiegare la decisione presa“.
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Poi il Ministro ha aggiunto: “Dopo, c’è una responsabilità politica di cambiare le regole, nel rispetto dell’autonomia dello sport, perché fenomeni degenerativi vengano limitati e limitata sia l’interpretazione di questi fatti. Noi vogliamo comunque che lo sport sia trasparente, efficiente, dignitoso e punti alla credibilità e alla reputazione. Quello che sta succedendo non contribuisce a questi obiettivi. E’ probabile che io debba proporre un intervento per il miglioramento della trasparenza, l’efficienza della giustizia sportiva e dei modelli di gestione dello sport professionistico“. Ha concluso il Ministro dello Sport.