Era il 22 dicembre 2022 quando, a sorpresa, la Procura della Federcalcio ha chiesto la revocazione della sentenza con cui la Corte di Appello della FIGC aveva assolto la Juventus e altri dieci club: nonostante ciò, l’inchiesta Prisma avrebbe portato sulla Vecchia Signora nuovi elementi che avrebbero indotto la FIGC a chiedere la riapertura del caso. Nel frattempo che la Corte d’Appello si pronuncerà sulla possibilità di innescare un nuovo processo in merito alla questione plusvalenze, Giuseppe Chinè, procuratore federale, ha chiesto 9 punti di penalizzazione per Madama, mentre solamente l’ammenda per le altre società coinvolte. In virtù di ciò, la Juventus ha presentato una tesi difensiva.
Juventus, la difesa bianconera sul processo plusvalenze

In merito alla possibilità di riapertura del processo riguardante le plusvalenze per la Juventus ed altre dieci società, e dopo la richiesta di 9 punti penalizzazione alla società bianconera, secondo quanto riportato da Repubblica, il legale di Madama, Nicola Apa, ha domandato che il procedimento di revocazione fosse rigettato per una questione formale: il 26 ottobre e il 27 ottobre sarebbe emersa la notizia di una visita a Torino di un inviato della Procura; il codice di giustizia prescrive il termine di 30 giorni per presentare la richiesta di revocazione, che, però, è arrivata il 22 dicembre 2022, ovvero dopo 56 giorni. La Procura, dunque, sarebbe andata oltre i termini entro cui doveva essere presentata la richiesta di revocazione e, dunque, secondo il legale della Juventus il ricorso sarebbe inammissibile.