Ci sono amori a prima vista in grado di stregare, nei quali basta una semplice occhiata per rimanere folgorati dalle capacità di un talento con evidenti margini di crescita. Un aspetto, quello tecnico, che ha da sempre emozionato e trasmesso particolari sensazioni anche nei confronti di chi, come Massimiliano Allegri, ha da sempre posto priorità assoluta ai risultati ed all’evidente pragmatismo. Eppure nonostante un dogma vincente, che si sposa alla perfezione con il diktat “Vincere non è importante, ma l’unica cosa che conta”, caratterizzante l’animo juventino, il livornese non ha mai nascosto l’apprezzamento rivolto ai vari Ronaldinho, Cassano, Robinho, calciatori per i quali dichiarò espressamente, e senza mezzi termini, di godere delle loro gesta.
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Juventus, il famoso apprezzamento di Allegri: il talento di Fagioli

L’esposizione mediatica nei confronti dei giovani talenti è da qualche anno, un elemento sul quale permane l’attenzione categorica da parte di un allenatore, al fine di non gravare il senso di responsabilità nei confronti di un componente a rischio al primo impatto nel calcio dei grandi. Un aspetto questo perseguito e cavalcato in maniera maniacale da Massimiliano Allegri, il quale ha sempre ribadito l’importanza di mantenere un equilibrio ferreo circa la valutazione di un calciatore. Eppure lo stesso Max, nella sua prima esperienza juventina, precisamente nel 2018, si sbilanciò in maniera sorprendente proprio nei confronti di un ragazzo che in quegli anni cresceva a dismisura nella Primavera: “Noi abbiamo un ragazzo, 2001, che si chiama Nicolò Fagioli. Vederlo giocare a calcio è un piacere! E’ un ragazzo che conosce i tempi di gioco, che sa quando ci si smarca, che sa quando si passa la palla. Ragazzi così, non nascono tutti i giorni”.
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Juventus, l’ora dei fatti: il futuro nelle mani di Fagioli
Un investimento di quelli importanti, qualche anno fa, che sembrò poter portare alla ribalta il giovane Nicolò Fagioli alla conquista della Prima squadra. L’addio di Allegri alla Juventus, e il conseguente percorso di crescita eseguito dal classe 2001 negli anni successivi, non hanno però allontanato la stima nutrita dalle due parti, tanto che questa sembra essere l’annata di convivenza giusta. La tournée statunitense ha confermato difatti le aspettative dell’allenatore bianconero, di un centrocampista dalle qualità limpide, capace di dialogare nello stretto e al contempo avere i tempi di gioco giusti per velocizzare e rendere meno prevedibile la manovra in corso.
Un dato di fatto che rende meno complicato l’aspetto inerente al centrocampo, un reparto in cantiere aperto, e che regala una certezza in più, visto la permanenza molto vicina del nativo di Piacenza. Chiarezza e rassicurazioni in vista del futuro, segnali che il mediano dell’Under 21 italiana attendeva, prima di poter rinnovare il proprio contratto con la Juventus, e continuare il suo percorso in ascesa. Dopo vari step di crescita, l’ora dei fatti sembra giunta: se nel presente si prospetto un ruolo di riserva, il futuro in mediana è affidata nelle mani, e nella visione di gioco, di Nicolò Fagioli.