5 Novembre 2008. La Juventus si presenta al Santiago Bernabeu a due settimane di distanza dal successo ottenuto nella terza giornata della fase a gironi di Champions League proprio contro i Galacticos grazie alle reti di Del Piero e Amauri. Al momento dell’ingresso in campo la Juventus è prima nel girone e prova a rilanciarsi in Europa accantonando nei ricordi lontani il purgatorio della Serie B. Un momento positivo per la squadra allenata da Ranieri che cerca il quinto successo consecutivo tra campionato e coppa.
Primo tempo: primo squillo di Del Piero

La partita inizia secondo lo spartito previsto: il Real Madrid prova tenere il pallino del gioco e rendersi pericolosa mentre la Juventus prova a coprire bene il campo e cerca di ripartire. Al 17esimo, però, primo colpo di scena: Guti perde palla sulla trequarti dopo un contrasto con Marchionni che senza pensarci due volte la gira per Del Piero. Il Capitano avanza e con un sinistro chirurgico piazza la palla alla destra di Casillas. 1-0, palla al centro e il Bernabeu in silenzio contemplativo. La partita riprende. Guti da regista riprende a macinare gioco e con Sergio Ramos sulla fascia destra, il Real prova ad impensierire Madama al 24esimo senza riuscirci. Manninger tira un sospiro di sollievo. Van Nistelrooy anche prova ad impensierire la coppia di centrali formata da Chiellini, Legrottaglie e Mellberg ma i madrileni concedono ampi spazi per cercare il pareggio. Amauri e Molinaro falliscono due occasioni ma i bianconeri sono pienamente in partita e Nedved sulla fascia è molto propositivo. Nel recupero di primo tempo, la squadra allenata da Bernhard Schuster suona ancora uno squillo e va vicina al gol con un colpo di testa da parte di Diarra che, però, finisce alto.
Secondo tempo: punizione e standing ovation

Il secondo tempo riparte sulla falsa riga del primo con la squadra guidata da Claudio Ranieri che subisce il gioco degli avversari e vorrebbe avere l’occasione per chiudere la partita, mentre il Real Madrid è alla disperata ricerca del gol. I Galacticos sono nervosi, reclamano rigori e portano avanti la manovra in maniera confusa. La prima mossa di Schuster è Higuain in campo al posto di un appannato Sneijder. La diligenza bianconera prosegue nella sua difesa razionale sperando in un’altra azione da ribaltare a proprio vantaggio come successo nei primi 45 minuti. Al 67esimo minuto ecco l’opportunità: punizione per la Juventus. Il pallone è distante 25 metri dalla porta difesa da Iker Casillas. Del Piero sul punto di battuta. Destro a giro sul primo palo, il portiere spagnolo immobile. L’urlo di Fabio Caressa a rendere ancor più assordate il silenzio del Bernabeu. All’87esimo il numero dieci bianconero avrebbe anche l’occasione di realizzare una tripletta ma il diagonale sfiora il palo alla sinistra della porta dei blancos. Al 90esimo minuto arriva la standing ovation: i 90mila sugli spalti, che di talenti da quelle parti ne hanno visti passare tanti, si alzano tutti in piedi. Lo sguardo del Capitano resta basso ma, poco prima di cedere il posto a De Ceglie, gli occhi cercano di catturare il momento, le braccia si portano su e con umiltà applaude uno stadio intero. La Vecchia Signora si qualifica agli ottavi di finale, il Real Madrid cade in crisi. Dopo 46 lunghissimi anni la Juventus torna a vincere nella capitale spagnola.
- Continua a leggere sotto -
Serata indimenticabile

5 novembre 2008. George W. Bush siede ancora alla Casa Bianca, nei cinema impazza il fenomeno di Twilight e le classifiche musicali italiane sono dominate da Novembre di Giusy Ferreri. Dalla capitale spagnola, però, sui calendari e alla memoria di tutti gli appassionati di calcio, quella sera, viene fissato il secondo D-Day della storia.
5 novembre 2008. Del Piero Day. Doppietta e standing ovation al Bernabeu.