Se la prima parte di stagione ha portato con sé più aspetti negativi che positivi, il nuovo anno per i bianconeri sembra essere iniziato nel migliore dei modi. Due vittorie su due in campionato, che unite a quelle ottenute negli scorsi mesi diventano otto di fila. Certo, l’eliminazione dalla Champions League pesa ancora parecchio, ma ad oggi la Juventus può contare su un secondo posto in campionato a pari punti con il Milan, con in mezzo anche il caos legato alle inchieste ed alla rivoluzione societaria. Tra tutta questa bufera però a rimanere saldamente al timone è stato Massimiliano Allegri, il quale, dopo essere diventato un punto di riferimento dell’area sportiva, ha preso per mano la Vecchia Signora portandola ad una rinascita. Come riporta Tuttosport, il tecnico livornese ci è riuscito grazie a cinque mosse.
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Juventus, dal cambio modulo alla solidità difensiva: le cinque mosse di Allegri
La prima mossa messa in atto da Allegri è stata quella di aver fatto ritrovare alla squadra orgoglio, autostima e fiducia, e di conseguenza anche i risultati. Come? Stimolando i campioni e sfruttando l’entusiasmo e la spensieratezza dei giovani. La seconda mossa riguarda la svolta tattica data alla Juventus, dato che la decisione di puntare su un diverso sistema di gioco sembra, ad ora, essersi rivelata vincente. Infatti, la formazione nelle idee con cui è stato sviluppato il mercato estivo sarebbe dovuta essere un 4-3-3, con Pogba mezzala e Di Maria esterno, aspettando il ritorno di Chiesa. Gli infortuni però hanno portato ad avere una Madama virtuale, e così il tecnico livornese si è affidato ad un 3-5-2, che diventa un 3-5-1-1, quando c’è solo un centravanti e un trequartista dietro la punta.
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La terza mossa messa in pratica dall’allenatore bianconero è stata quella della difesa blindata. Otto vittorie consecutive sono già un successo, ma lo diventano ancor di più se si pensa che sono avvenute tutte mantenendo la porta inviolata. 822 minuti di imbattibilità, quasi sempre senza Bonucci e cambiando spesso gli interpreti della retroguardia. La quarta mossa è l’abilità di Allegri di essere un gestore. Il mister ha infatti saputo approfittare della profondità della panchina, e con i cambi spesso ha risolto il match, anche se la sua arma segreta è quella di aver saputo gestire la pausa legata al Mondiale, che aveva inevitabilmente spezzato il ritmo dei bianconeri. L’ultima mossa è stata quella di essere un trasformatore, ossia di aver convertito le tensioni dovute a questioni extra-campo in energia positiva da mettere in atto in partita, isolando il gruppo squadra da tutto ciò che circondava la Juventus.
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