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La sentenza della Corte d’Appello che ha imposto 15 punti di penalizzazione alla Vecchia Signora, facendola così scivolare al dodicesimo posto, ha portato con se molte polemiche. Tanti infatti si sono schierati contro questa sentenza. Tra questi anche Cobolli Gigli, ex Presidente della Juventus, che sul Corriere di Torino, ha attaccato duramente il procuratore Chinè: “Ho letto che il procuratore della Federcalcio, chiedendo la penalizzazione, avrebbe detto che la Juve deve stare sotto la Roma. Non è accettabile: dica penalizzazione di nove punti afflittiva, ma che deve stare sotto la Roma mi è sembrata un’espressione infelice, se l’ha davvero pronunciata”.
Juventus, Cobolli Gigli sulla dirigenza: “Aiuteranno tanto in questa situazione”

La nuova società, insediatasi solamente nella giornata del 18 gennaio e già alle prese con la prima inchiesta giudiziaria, ha avvertito che faranno ricorso al Consiglio di garanzia del CONI. Un organo che però non può cambiare la pena inflitta alla Juventus, ma solamente confermarla oppure annullarla. Cobolli Gigli si è però dichiarato molto propositivo sul lavoro che potrà svolgere la nuova dirigenza in questo periodo di caos: “Le persone scelte sono molto preparate, figure di grande professionalità che aiuteranno tanto in questa situazione. È un consiglio di difesa”. L’ex Presidente bianconero alla fine si è espresso anche sul paragone dell’inchiesta con Calciopoli: “All’epoca non c’era il faldone dell’Inter, che poi saltò fuori solo ai tempi di prescrizione. Sarà la sorte”.