La Juventus affronta un momento delicato della stagione a causa della sconfitta interna contro il Benfica e l’avvio poco brillante dei bianconeri in campionato, mettendo il tecnico Massimiliano Allegri sul banco degli imputati. Sul Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti ha pubblicato una sua chiacchierata con il tecnico toscano, per commentare le difficoltà della sua squadra, partendo dagli errori commessi nelle ultime partite: “Sbagliamo passaggi, commettiamo troppi errori tecnici, non contrastiamo, perdiamo il controllo fisico degli avversari. Nelle ultime partite abbiamo preso sei gol con la difesa schierata. Col Benfica abbiamo giocato i venticinque minuti migliori della stagione, con insistenza. Potevamo andare sul 2-0, la partita era finita. Poi c’è stato un errore di marcatura sul rigore, ma non di Miretti, che ha comunque 19 anni e non si può chiedergli tutto. Quella era la zona di Paredes, toccava a lui, però l’argentino non gioca praticamente da sei mesi“.
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La Juventus titolare secondo Massimiliano Allegri

In questa chiacchierata si è parlato delle assenze di Pogba, Chiesa e Rabiot che hanno costretto il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri a cambiare il suo undici titolare in modo diverso: “La prima risposta che mi viene in mente è che la Juve era stata pensata in un altro modo. Con Rabiot-Paredes-Pogba a centrocampo più Locatelli a fare il primo che subentra. Di Maria e Chiesa sulle fasce, Vlahovic nel mezzo. La Juve di adesso è virtuale. Lo so che manca chi sappia inventare negli ultimi trenta metri, ma avevamo preso Pogba e Di Maria per questo. E stiamo valorizzando Miretti, il più adatto in quel ruolo tra quelli che ci sono. Ma non è Pogba. È un 2003. Abbiamo problemi di spinta sulle fasce laterali. Non posso più chiedere a giocatori che hanno corso per tutta la vita di continuare a fare l’intera fascia.“
Juventus, il gioco: il pensiero di Allegri

Si è toccata anche la tematica del gioco, spesso criticata da tifosi e giornalisti, durante questa chiacchierata, uscita sulle colonne del Corriere della Sera. Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha affermato: “Non ho schemi prestabiliti, adatto il gioco alle loro qualità. Non sono un fenomeno per questo, è mestiere. Il giocatore è fatto di particolari che vanno sempre considerati. Non esiste per esempio un modo di stoppare la palla. Ce ne sono due. Se la stoppi all’indietro è uno stop difensivo, se lo sai fare in avanti, comincia un’azione di attacco. Come i passaggi: non basta dare il pallone a un compagno in area, devi darglielo con i giri contati altrimenti quello non tira in porta, deve prima girarsi. Oggi i giocatori non pensano, ubbidiscono. Non interpretano. È la soluzione più facile. Mentre il calcio è una somma di singole fantasie“.