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Nella giornata di ieri, venerdì 20 gennaio, si è svolta l’udienza davanti alla Corte Federale di Appello per discutere la richiesta da parte della Procura FIGC della riapertura del processo sportivo relativo alle plusvalenze, e le eventuali pene da infliggere, che coinvolgeva tra gli altri anche la Juventus. In serata dopo una lunga discussione, il consiglio della Corte Federale di Appello ha deciso di riaprire il processo annullando così la precedente sentenza di assoluzione ed ha inflitto al club bianconero una penalizzazione di ben 15 punti nella classifica del corrente campionato di Serie A. Una sentenza arrivata dopo che il Procuratore FIGC Giuseppe Chinè durante l’udienza abbia fatto leva sull’articolo 4, ossia evidenziando la mancata lealtà da parte della Juventus, il tutto congiunto con le intercettazioni ed il materiale istruttorio dell’indagine Prisma che ha portato i giudici a ritenere tutte le prove presentate come un deliberato e ripetuto tentativo di eludere le norme.
A quel punto non si è trattato più di plusvalenze gonfiate, numeri a bilancio o di operazioni con altre squadre, queste le prime motivazioni raccolte e riportate dalla Gazzetta dello Sport, ma di altro che verrà presumibilmente reso noto nelle motivazioni che arriveranno entro 10 giorni. Nonostante questa prima disamina sono la sentenza emessa nei confronti della Juventus e la disparità di trattamento a restare al centro di accese discussioni. Cosi come al centro di discussioni, di ogni giornalista, opinionista, avvocato ed esperto in diritto sportivo, c’è l’eventuale esito del ricorso che la Vecchia Signora presenterà al Collegio di Garanzia del Coni, per la maggioranza infatti il club non ha chances di ribaltare la sentenza in considerazione del fatto che storicamente li non si ribaltano mai le sentenze.
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Juventus, il precedente che fa sperare nel ricorso al Coni: Sandulli bocciò l’indice di liquidità

Nonostante la sensazione e la convinzione generale sia pessimistica riguardo ad un possibile ribaltamento della sentenza, che ha visto la Juventus venire penalizzata di 15 punti, a seguito del ricorso che il club bianconero presenterà al Collegio di Garanzia del Coni, c’è un precedente che potrebbe far sperare Madama ed i suoi tifosi. Una situazione in cui la presidente dell’organo, Gabriella Palmieri Sandulli ha bocciato, anche se parzialmente, una norma proposta dalla FIGC. Il precedente in questione riguarderebbe l’indice di liquidità come parametro per l’iscrizione al campionato e l’appello sottoposto all’ente presieduto dalla giurista napoletana da parte di tutti i club della Lega Serie A.
Il Collegio di Garanzia del Coni accolse allora, in parte, il ricorso presentato dalle squadre ritenendo che l’indice di liquidità non avrebbe potuto essere un criterio per l’ammissione al prossimo campionato. Specificando che non sarebbe potuto esserlo per come la norma venne scritta, “essa infatti prevedeva” come riportava la Repubblica “di definire la situazione contabile delle società al 31 marzo. Ciò, secondo i giudici volle dire che la norma avrebbe avuto un effetto retroattivo alla norma stessa“. Un principio presente anche nella Costituzione che tutela un autore di reato inconsapevole di aver commesso un illecito non ancora definito come tale. Una situazione, un precedente questo che potrebbe riaccendere una piccola luce di speranza nel momento più buio della storia della Juventus dopo Calciopoli.