Il posticipo domenicale, andato in scena all’Allianz Stadium, è stato piuttosto ricco di schermaglie di gioco, che hanno richiamato, molto spesso, l’attenzione dell’arbitro in questione. Gli episodi emersi alla luce di Juventus-Atalanta sono stati diversi, ed alcuni alquanto decisivi nel conto del risultato finale. L’operato di Livio Marinelli, fischietto incaricato, non è stato per niente semplificato dalla lotta in campo tra le due squadre, sollevando non pochi dubbi circa le decisioni prese nel corso dei 90 minuti. Il Corriere dello Sport mette in discussione alcune scelte, a partire dalla reazione con la quale Di Maria si rivolge nei confronti del direttore di gara, strattonandogli la maglia, subito dopo il contrasto Ederson-Fagioli in area: l’argentino non viene sanzionato, laddove un cartellino giallo non sarebbe apparso come uno scandalo.
Juventus-Atalanta, il Var corregge sul rigore: Marinelli in confusione

Nonostante Juventus-Atalanta si prediliga fin dalle prime battute un match ricco di scontri di gioco, la scelta del direttore di gara pende verso un metro di giudizio, nel quale si fischia il meno possibile. La scelta non gli faciliterà il lavoro, poiché sotto la lente di ingrandimento finiscono una serie di contrasti, al limite, che mandano su tutte le furie le due formazioni. Tra questi la svista del contatto fra Ederson e Fagioli, nell’area bergamasca, laddove il Var richiama l’attenzione dell’arbitro, permettendogli di correggere l’errore. Il Corriere dello Sport esamina dubbiosi anche i contatti che riguardando Palomino-Milik, Bremer–Boga e Toloi-Milik; il quotidiano sottolinea come sia quanto meno giusta la decisione riguardo la punizione bianconera, nata da un contrasto tra Toloi e Locatelli, che porta al definitivo 3-3.