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Il mare: da sempre un punto di riferimento, un elemento che genera in chi lo ama riflessione, pace interiore e dolce malinconia. Con le sue certezze e i suoi segreti, gode di un fascino che attira chiunque da qualsiasi luogo lo si guardi, ingloba il sole con sé durante le notti e lo rimanda in cielo al mattino. Grazie a lui si possono ammirare scenari mozzafiato, vivere esperienze irripetibili e conoscere terre inesplorate. I più coraggiosi sanno che navigare è un atto a volte rischioso, ma che permette una crescita interiore e spirituale unica nel suo genere, capace di glorificarti. Tuttavia, di pari passo al rispetto e all’ammirazione verso questa meraviglia terrestre deve necessariamente rimanere saldo il timore: è noto, infatti, che le condizioni atmosferiche possano mutare drasticamente in un lasso di tempo brevissimo all’interno di questo tipo di scenari. E quando ciò accade, uscirne non è semplice. Una delle imbarcazioni più solide e longeve, ad esempio, si trova adesso in difficoltà: la Juventus viaggia in acque improvvisamente tempestose, e per uscirne Massimiliano Allegri, capitano della nave, dovrà mantenere le mani sul timone per indirizzare la giusta rotta.

È oramai da circa quattro mesi che la Juventus naviga alla ricerca di un porto sicuro. Le acque sembrava si stessero calmando, salvo poi incresparsi nuovamente e in maniera ancor peggiore. Il mar di Serie A resta sempre la via più fidata e conosciuta, pur non tralasciando che per la prima volta, dopo un lungo decennio, anche questa zona è stata teatro di tormente difficili da superare. Le lande della Champions League rimangono un territorio inesplorato, anche in occasione dell’ultimo tentativo i forti incroci di correnti non hanno permesso alla squadra di approdare al suolo: ci si riproverà, si spera, l’anno prossimo, durante il periodo maggiormente propizio. Si riparte, dunque, verso una duplice meta: mantenere la rotta nella zona marittima considerata da tutti casalinga e nel frattempo dirigersi verso l’isola dell’Europa League, ancora distante, ma che nel giro di pochi mesi dovrà essere raggiunta. Il viaggio prosegue in serenità, l’arrembaggio fa gruppo e si compatta, speranzoso che il peggio sia alle spalle. Tuttavia, una nuova tempesta inizia ad incombere su Allegri e i suoi ragazzi.
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Capitolo uno: Juventus, l’inferno sul mare

Proprio nel momento in cui sembrava che il peggio fosse ormai passato, ecco che un nuovo pericolo incombe, per certi versi molto più possente dei precedenti: la Juventus deve fare i conti con il noto terremoto dirigenziale che scuote i piani alti della nave. Andrea Agnelli, insieme al consiglio d’amministrazione, s’imbarcano silenziosamente sulle scialuppe e vanno via quasi senza salutare dopo anni di grandi avventure insieme. Al loro addio, si scatena inevitabilmente il caos: la confusione non è generata solo dal come si dovrà gestire la situazione e dal chi debba occupare i posti lasciati vacanti, ma anche da una nuova e spaventosa tempesta che minaccia il mare bianconero. Le indagini della UEFA in merito al Fair Play finanziario, infatti, scatenano onde sempre più alte che fanno vacillare pericolosamente la solida imbarcazione. In un momento delicato come questo, un compito essenziale è quello di restare uniti e mantenere calma e lucidità.
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I primi ad assumere questo tipo di atteggiamento devono essere gli uomini più esperti, i veterani, coloro che possono infondere coraggio e concentrazione a chi prova maggiore paura. Si muove verso questa direzione il capitano della nave: Allegri chiama a raccolta i suoi ragazzi, rassicurandoli nonostante le circostanze sembrino preoccupanti. Bisogna mantenere saldo e pregiato il nome della Juventus, e per farlo serve proseguire sulla rotta intrapresa al termine delle ultime tempeste. L’unico modo per riuscirci sarà quello di continuare a lavorare come è stato fatto fino ad ora: ignorare le oscillazioni dovute alle onde possenti non sarà affatto semplice, tuttavia sembra possa rivelarsi soltanto questa l’arma a disposizione della squadra per fronteggiare quello che si sta dimostrando un vero e proprio inferno sul mare. Il lavoro quotidiano, la fatica, il sudore, il sacrificio e la determinazione dovranno essere la spinta della ciurma per superare anche questo ostacolo, che ai più timorosi potrebbe apparire insormontabile.
Capitolo due: Juventus, tocca ai supereroi

Era da anni che non ci si trovava a fronteggiare una situazione di tale portata. La nave è resistente, naviga fin da tempi remoti, tuttavia al cospetto di una tempesta così impetuosa anch’essa rischia di vacillare. Nonostante l’ottimo lavoro dell’ultimo periodo, nonostante la rotta fosse stata ristabilita in maniera netta, adesso la Juventus si trova in difficoltà, e l’unico modo per superare gli ostacoli non può che essere quello di continuare l’ottimo percorso intrapreso fin qui. Non sarà semplice isolarsi dai problemi che circondano le mura dall’esterno, ma Allegri e i suoi ragazzi hanno tutte le qualità per riuscire anche in questo obiettivo. Servirà, ovviamente, un apporto deciso e costante da parte di tutti, specie da coloro i quali godono di caratteristiche da potenziali supereroi.

Il pensiero e le speranze si rivolgono immediatamente verso quei componenti che fin qui non hanno potuto dare il massimo per cause di forza maggiore, ovvero per via delle loro condizioni fisiche precarie, ma che con le qualità di cui dispongono potrebbero fare la differenza: durante il breve periodo in cui sembrava essere tornato il sereno, sembra infatti che abbiano finalmente recuperato dai rispettivi problemi. Sono pronti, dunque, a dare il massimo per salvare la Juventus: la squadra conta moltissimo su Federico Chiesa, per esempio, è lui uno degli uomini più attesi e verso cui i compagni ripongono maggiori aspettative, così come Paul Pogba, pedina d’esperienza che ha già saputo in passato come lavorare al meglio al servizio della comunità. O ancora Dusan Vlahovic, elemento da poco unitosi alla compagnia che fin qui non è riuscito a fornire tutto ciò che avrebbe desiderato. Servirà anche uno sforzo maggiore dai veterani, quali Leonardo Bonucci, verso cui i più giovani si affidano per coordinarsi al meglio nei compiti da eseguire.
Capitolo tre: Juventus, la terraferma per la quiete

In attesa di comprendere in che modo e quando potrà concludersi questa impetuosa tempesta che flagella i mari bianconeri, sembra esistere solamente una via d’uscita, seppur ad oggi temporanea, per prendere fiato e non pensare ai costanti pericoli che incombono: approdare sulla terraferma, su una delle tante isole che costellano le acque della Serie A. Il cammino per raggiungerle è ancora lungo, servirà circa un altro mese di navigazione, in cui la concentrazione nel lavoro quotidiano sarà essenziale per mantenere la rotta prestabilita anche di fronte alle avversità. Una volta arrivati a destinazione, forse finalmente i ragazzi della Juventus potranno tirare un piccolo sospiro di sollievo: il manto erboso del suolo, i campi verdi che colorano gli arcipelaghi, saranno un nuovo punto di partenza per la ciurma di Allegri, desiderosa di non perdere quella continuità ritrovata e messa a rischio dalle condizioni climatiche avverse. Ormeggiata la nave, per la squadra l’unico obiettivo sarà quello di concentrarsi sulle fatiche insulari, per godersi una doverosa quiete in attesa che il sole torni a splendere anche sul territorio marittimo.