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Archiviata la scommessa Maurizio Sarri, durata appena una stagione nonostante la vittoria dello Scudetto, per quanto riguarda l’annata 2020-2021 la Juventus decide ancora una volta di cambiare pagina e di affidare la panchina al terzo allenatore diverso in altrettanti anni. Questa volta però la scelta ricade su un nome per certi versi inaspettato: la guida tecnica viene infatti affidata ad Andrea Pirlo, figura scelta inizialmente per la carica di allenatore dell’Under 23 e successivamente promossa, dopo l’esonero dell’ex Napoli, a capo della prima squadra. Fresco di patentino ottenuto a Coverciano, quella in bianconero è risultata essere la prima esperienza in assoluto per l’ex centrocampista.

Quella di Pirlo è stata una scelta fortemente voluta dal presidente Andrea Agnelli, fiducioso sul fatto che il Campione del Mondo nel 2006, attraverso la propria visione di calcio, potesse far bene con una Juventus reduce da nove scudetti di fila e imbottita di grandi giocatori come Cristiano Ronaldo e Dybala su tutti e composta ancora da alcuni grandi senatori come Buffon, Bonucci e Chiellini, figure che avrebbero potuto aiutare l’ex azzurro nella gestione dello spogliatoio.
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Il Derby della Mole è bianconero: Bonucci e McKennie rimontano il Torino

L’avventura di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus parte subito con il piede giusto visto e considerato il roboante 3-0 con cui i bianconeri vincono il match d’esordio, in casa, contro la Sampdoria. La Vecchia Signora, ancora in evidente fase di rodaggio, nelle successive otto uscite non si comporta male, vince con Napoli, Spezia e Cagliari ma allo stesso tempo pareggia con Roma, Crotone, Verona, Lazio e Benevento. Alla decima giornata, in uno Stadium deserto a causa delle norme sanitarie relative al COVID, va in scena una delle partite più sentite della stagione, il Derby della Mole contro il Torino. La Juventus ha l’obbligo di rialzarsi dopo aver letteralmente buttato al vento due punti la settimana prima a Benevento. I ragazzi di Andrea Pirlo non sembrano essere in palla e subiscono l’aggressività della squadra di Juric, la quale, al nono del primo tempo passa in vantaggio grazie al goal di Nkoulou. Nonostante lo svantaggio i bianconeri non si scuotono, col Torino che nella prima frazione va più volte vicino alla rete del raddoppio, impedita solamente da un super Szczesny.
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Nei secondi quarantacinque di gioco, complice probabilmente una bella ramanzina negli spogliatoi, la squadra rientra in campo in maniera più aggressiva e determinata, volenterosa di voler ribaltare la partita.Il pomeriggio storto però appare sempre più all’orizzonte poiché un grande Sirigu prima e un goal annullato a Cuadrado per fuorigioco poi, sembrano essere chiari segnali negativi. Al settantesimo però la partita prende una piega diversa grazie all’ingresso in campo di Weston McKennie, centrocampista d’inserimento arrivato in estate in prestito dallo Schalke. L’americano, dopo essersi reso pericoloso trova il suo primo goal in bianconero a tredici dalla fine grazie ad una bella incornata di testa su un preciso cross di Cuadrado. La rete del pareggio fornisce grande entusiasmo ad una Juventus che continua a spingere alla ricerca del goal da tre punti. Proprio ad un giro di lancette dal novantesimo, di nuovo su assist del colombiano, ecco che Leonardo Bonucci trova il guizzo vincente per spingere in porta il pallone del definitivo 2-1.
Tre punti importantissimi per una Juventus che troverà la prima sconfitta in campionato solamente alla 14ª, ma che purtroppo non saranno utili per la corsa allo Scudetto: la Vecchia Signora infatti, con il pareggio interno contro il Benevento nella partita di ritorno, si mette da sola fuori dai discorsi per il titolo, riducendosi a conquistare una qualificazione in Champions League arrivata solamente all’ultima giornata e a discapito del Napoli. Ad allietare una stagione deludente per gli standard bianconeri ci sono state però le conquiste della Coppa Italia e della Supercoppa, i primi due trofei da allenatore per Andrea Pirlo.