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I bei tempi andati che, forse, un giorno potrebbero tornare. Nel momento amarcord di giornata si fa un balzo indietro di ben 4 anni, al tempo della stagione 2018/2019. Un’annata significativa per la Juventus, al comando della classifica sin dalla prima giornata e con l’obiettivo di andare alla caccia della tanto sognata Champions League, con un Cristiano Ronaldo in più. In panchina quel Massimiliano Allegri in procinto di vincere il suo sesto scudetto. All’Allianz Stadium, il 21 di gennaio, iniziò il girone di ritorno e a far visita ai bianconeri arrivò il Chievo ultimo in classifica. La gara di andata fu un vero alternarsi di emozioni, al contrario del ritorno in cui la Vecchia Signora s’impose per 3-0, senza particolari patemi. Una delle tante vittorie, con avvenimenti piuttosto degni di nota.
Accadde oggi, Juventus-Chievo 3-0: apre Douglas Costa, conclude Rugani, Ronaldo fallisce dal dischetto

Gennaio è sempre un mese particolare, di transizione, quello in cui tutto l’ambiente bianconero inizia a fremere prima di riprendere il discorso in Champions League. Un mese dove è necessario trovare la giusta forma e fare risultati in campionato per chiudere prima possibile il discorso scudetto. É esattamente ciò che accade alla Juventus nella prima giornata di ritorno, il 21 gennaio 2019. A Torino arriva il Chievo, ultimo in classifica, nel più classico dei testacoda, con i bianconeri a caccia di punti per stare a distanza dal Napoli di Ancelotti. Allegri opta per un mini turnover, con Perin tra i pali e, davanti a lui, Chiellini, Rugani, Alex Sandro e De Sciglio come quartetto difensivo. A centrocampo Emre Can e Matuidi centrali, con Bernardeschi e Douglas Costa ad agire lateralmente; tandem offensivo formato da Paulo Dybala e, ovviamente, da Cristiano Ronaldo.
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La gara inizia con ritmi piuttosto blandi e il Chievo che tenta di offendere per prima, cercando di sorprendere la Juventus con Meggiorini nei primi minuti, ma Perin non si fa sorprendere sul suo palo. I bianconeri, però, non perdonano e al 13′ la classe di Douglas Costa fa il resto: serpentina centrale, rientro sul suo sinistro e botta da fuori area che non da scampo a Sorrentino ed è 1-0. Risultato che viene mantenuto per quasi tutto un primo tempo povero di occasioni, fino al 45′, quando un’invenzione di Paulo Dybala pesca a centro area Emre Can. Il tedesco, di piatto, piazza all’angolino la rete del 2-0 che vale il suo primo gol con la Vecchia Signora, proprio sullo scadere della prima frazione.

Partita già in ghiaccio all’inizio della ripresa, ma la squadra di Allegri non vuole lasciare il piede dall’acceleratore, continuando a tenere in mano il pallino del gioco. Ad inizio secondo tempo, infatti, la Juventus si guadagna un calcio di rigore, per un fallo di mano di Bani su conclusione di Douglas Costa. Dal dischetto si presenta, naturalmente, Cristiano Ronaldo che calcia forte ma Sorrentino intuisce a spedisce in calcio d’angolo. Primo errore dagli 11 metri in maglia bianconera per CR7 e grande soddisfazione per l’estremo difensore gialloblu, ma sarà l’unica nota positiva della serata del Chievo. Gara che scorre senza eventi degni di nota, all’infuori del gol del 3-0 di Daniele Rugani, all’84’. Il difensore svetta in cielo sul cross di Bernardeschi e mette il suo sigillo su un’agevole vittoria. Continua, dunque, la corsa della Vecchia Signora verso l’ottavo scudetto consecutivo.
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Accadde oggi, Juventus-Chievo 3-0: altra vittoria ma il gioco non convince

18 vittorie su 20 partite in Serie A, primo posto nel girone di Champions League, vittoria della Supercoppa Italiana contro il Milan, ma un alone misterioso all’orizzonte. Seppur la stagione della Juventus, fino a quel momento, risultava quasi perfetta, cominciavano ad intravedersi segni di cedimento sul piano del gioco. Parliamoci chiaro, quella Juve non aveva assolutamente rivali in Italia e in ogni gara dava la sensazione di poterla vincere in qualsiasi momento. Le poche occasioni create, però, e una propensione conservativa piuttosto che offensiva fecero arricciare il naso a tanti esperti del settore.
Dal Chievo in poi, però, questi presunti difetti diventarono sempre più evidenti, condizionando il cammino della Juventus, al di fuori del campionato. Il 3-0 subito dall’Atalanta estromise la Vecchia Signora, per la prima volta nella gestione Allegri, dalla Coppa Italia, fino a raggiungere l’apice nella debacle in Champions contro l’Atletico Madrid. La punta di un iceberg che con il tempo avrebbe portato, lentamente, alla fine del ciclo più vincente della storia del calcio italiano.