Accadde oggi, 4 agosto 1999: il rientro di Del Piero e la Juventus conquista la finale della coppa Intertoto

La Juventus conquista la finale delle coppa Intertoto battendo il Rostov: la notizia principale, però, è il rientro di Del Piero dopo il lungo infortunio

Mark Bailo
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Tutti noi viviamo momenti bui, di sconforto, dove il mondo sembra caderci addosso. Questo è capitato anche ad Alessandro Del Piero l’8 novembre 1998, nel match tra Udinese e Juventus. Dopo un contrasto con Marco Zanchi il verdetto parla chiaro: lesione del legamento collaterale, del crociato posteriore, le inserzioni del tendine del bicipite e popliteo, nonché il menisco. Un episodio pesantissimo in un momento d’oro, a ridosso del suo 24° anno d’età: infatti Pinturicchio aveva vinto lo scudetto nel 1995, la Champions League nel 1996, e ancora lo scudetto nel 1997 e nel 1998, nel quale segnerà 21 reti. In campionato la perdita di Alex avrà conseguenze devastanti: il sorpasso della Fiorentina in vetta alla classifica e a fine stagione i bianconeri si classificheranno 6° dietro Milan, Lazio, Fiorentina, Parma e Roma.

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Dopo il dramma, la rinascita: pochi minuti per ricordare chi è Del Piero

Una partita sulla carta facile per la Juventus, che si è rivelata semplice anche sul rettangolo verde sul gioco. Al Manuzzi di Cesena la squadra di Carlo Ancelotti batte facilmente il Rostov e conquista la finale della coppa Intertoto contro il Rennes. Gli occhi dei sostenitori e degli addetti ai lavori sono tutti su Alessandro Del Piero, che inizialmente parte dalla panchina. L’attaccante farà il suo esordio al 10′ del secondo tempo, al posto di Kovacevic.

Bastano pochi minuti al numero 10 per dimostrare di aver lasciato alle spalle l’infortunio, regalando l’assist per Inzaghi, mattatore della serata con 3 gol, e poi ricambia il favore servendo l’assist per il gol del capitano, che batte di destro il portiere Savtchenko. Nel mezzo anche uno splendido gol al volo di Alessio Tacchinardi e un espulsione per parte. Il pubblico della Juventus acclama il suo campione, che nonostante il periodo lungo e complicato, ha risposto presente sia fisicamente sia mentalmente, lottando, sacrificandosi e disegnando calcio come lui sa fare.