Lo sguardo si rivolge a 12 mesi fa, un anno esatto dal 23 gennaio 2022 quando in Serie A andava in scena un grande classico del calcio italiano, vale a dire Milan-Juventus. Con un San Siro che si presenta in condizioni alquanto discutibili, per via di un mano erboso piuttosto rovinato, in quanto 24 ore prima lo stesso stadio aveva ospitato la partita fra Inter e Venezia (per la prima volta le due compagini milanesi si alternano il Meazza in due giorni consecutivi), e per via di una limitata presenza del pubblico. La condizione epidemiologica impone, difatti, seria attenzione e l’ingresso allo stadio è consentito solo per 5000 ingressi a partita. Nonostante ciò l’attenzione si focalizza nei confronti delle due squadre che, in un momento importante del campionato, si contendono i tre punti.

Juventus-Milan 0-0: le occasioni scarseggiano, le difese hanno la meglio
Pioli e Allegri scendono in campo con un sistema di gioco a specchio; se il 4-2-3-1 è il marchio di fabbrica della risalita rossonera, tale modulo viene rispolverato dal tecnico juventino per non concedere superiorità sulle corsie laterali ai propri avversari, e per esaltare l’estro di Paulo Dybala sulle trequarti. Pronti via e la formazione in trasferta si fa subito vedere: dopo 90 secondi Cuadrado prova a sorprendere Maignan direttamente dalla bandiera del calcio d’angolo, ma il francese risponde presente. Il calciatore colombiano ci prova nuovamente al 12° giro di lancetta con un diagonale dal limite dell’area, calciato di mancino, che non trova lo specchio della porta. L’inizio prevede una leggera dominanza juventina, ma il Diavolo è pronto ad uscire allo scoperto.

Al 19°, Leao si accentra dalla corsia mancina, scambia con Messias sulla trequarti, ed arriva alla conclusione dal limite: il tiro è centrale, para Szczesny. La conclusione da fuori area tornerà a farsi viva dieci minuti più tardi, quando anche Calabria tenterà la fortuna, non andando molto lontano dall’incrocio dei pali. L’ultima emozione di una prima frazione a ritmi alternati, la regala, però, un infortunio che costringe Zlatan Ibrahimovic ad alzare bandiera bianca e lasciare il proprio posto ad Olivier Giroud. La ripresa non sarà di certo migliore dei primi 45 minuti di gioco, se non per qualche lampo registrato dalla squadra allenata di Stefano Pioli. Proprio il centravanti francese, al minuto 57 avrebbe la possibilità di battere il portiere polacco, ma decide di lavorare di sponda per un inserimento che non si realizza, a pochi metri dalla porta avversaria.
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Intorno l’ora di gioco sarà una cavalcata di Theo Hernandez, dalla propria metà campo fino al limite dell’area avversaria, a spaventare la Juventus: il tiro però viene respinto anche in questo caso da Szczesny. 10 minuti più tardi un colpo di testa di Giroud non creerà nessun patema particolare alla difesa della Vecchia Signora; lo scorrimento del match prosegue senza troppi sussulti, con ritmi piuttosto blandi ed un pareggio a reti bianche che si va a delineare al fischio finale. Il Milan si porta a quota 49 punti, agganciando il Napoli in seconda posizione, Madama non recupera terreno, mantenendo la quinta posizione con 7 lunghezze di ritardo rispetto alla rivale affrontata sul rettangolo di gioco.
Juventus, l’ultima di Bentancur e Kulusevski: Tottenham in agguato

La gara tra Milan e Juventus si classifica come ultima partita in bianconero per Rodrigo Bentancur e Dejan Kulusevski. I due calciatori destinati ad approdare al Tottenham salutano la Vecchia Signora con un pari e tanti rimpianti. Difatti il centrocampista rimane in campo per 90 minuti, esprimendosi anche su buoni livelli, per poi lasciare spazio ad Adrien Rabiot nei secondi finali; destino completamente opposto per lo svedese che fa il suo ingresso sul terreno di gioco durante il recupero della seconda frazione, al posto di uno stremato Dybala. Entrambi, pochi giorni dopo verranno acquisiti dagli Spurs, guidati dagli ex Antonio Conte e Fabio Paratici, per una cifra che nel complesso andrà a sfiorare i 70 milioni di euro. Tramite queste uscite, il direttore sportivo attualmente in carica, Federico Cherubini, riuscirà a concretizzare il passaggio di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina, portando a Torino un bomber dalle grandi potenzialità, capace di attirare le big più importanti d’Europa.