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Il 6 dicembre di 47 anni fa, da papà Umberto e mamma Allegra, a Torino nasce Andrea Agnelli. Parente di grandi figure come il nonno Edoardo e lo zio Gianni, meglio conosciuto come l‘Avvocato, nelle sue vene non può che scorrere la passione verso la Juventus, amore verso il club bianconero che lo porta ad entrare nei meccanismi societari già da giovanissimo: dopo essersi avvicinato alle tinte bianconere da semplice tifoso, nell’annata 1998-1999, a soli 23 anni, forte di prestigiose esperienze universitarie, entra nel mondo bianconero nelle vesti di assistente del settore commerciale, ruolo che ricoprirà per alcuni anni, salvo poi dedicarsi ad altri settori. Nel maggio 2010 però, con il club che sta attraversando uno dei periodi più bui della propria storia recente, fa ritorno alla base venendo eletto presidente. La sua elezione comporta, a quarantotto anni dall’ultima volta, il ritorno di un Agnelli nelle vesti di presidente della Juventus.
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Andrea Agnelli e la Juventus, storia di un grande amore

Come detto poc’anzi, nel maggio del 2019 Andrea Agnelli viene eletto ufficialmente come nuovo presidente della Juventus. Arrivato per sostituire la precedente proprietà, basata sulle figure quali Giovanni Cobolli Gigli e Jean Claude Blanc e protagonisti di una gestione deludente a livello di risultati e prestazioni, tra i primi interventi esecutivi di Andrea Agnelli c’è quello di rifondare l’area tecnica e quella sportiva. Dopo una prima stagione non in linea con le aspettative, ancor prima dei successi sportivi, nel settembre del 2011 c’è l’inaugurazione dello Juventus Stadium, progetto che ha portato i bianconeri ad essere la prima società in Italia avente uno stadio di proprietà.

Proprio l’annata 2011-2012, con Antonio Conte in panchina, risulta essere l’inizio di una gestione che nei successivi anni porterà la Vecchia Signora a vincere decine di trofei, tra i quali ovviamente rientrano anche i nove Scudetti consecutivi conquistati sul campo. L’ultima annata, quella 2021-2022, conclusa all’asciutto a livello di titoli, ha di fatto interrotto una striscia di dieci stagioni consecutivi nelle quali i bianconeri hanno aggiunto almeno un trofeo in bacheca. L’operato di Andre Agnelli ha però coinvolto tutto il mondo Juventus. Grazie alle sue azioni e a quelle delle figure da lui scelte, con il passare degli anni non ha fatto altro che accrescere il proprio valore societario.
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Oltre alla già citata inaugurazione dello stadio e ai successi sul campo, a livello infrastrutturale sono nati il JMedical, il training center della Continassa e il JMuseum, strutture all’avanguardia che hanno permesso al club di essere un unicum in Italia e di stare al passo con le altre realtà europee. Sul lato commerciale sono arrivate importanti partnership con i colossi Netflix e Prime Video, senza contare la lungimiranza avuta sul piano sportivo, la quale ha portato alla creazione della squadra femminile, autentica schiacciasassi sin dalla propria creazione, e dell’attuale Juventus Next Gen, progetto che attualmente non ha eguali nella penisola italica. Con la recente abdicazione dal trono bianconero, Andrea Agnelli ha concluso un’esperienza più che decennale e che l’ha visto, con 25 trofei totali tra prima squadra, Next Gen e Women, diventare il presidente più vincente della storia della Juventus.
L’amore per il club e la consapevolezza di fare un passo indietro

La vicenda che lo scorso lunedì, 28 novembre, ha portato alle dimissioni di gran parte del Consiglio di Amministrazione della Juventus è ormai sulla bocca di tutti. Oltre alle dimensioni della notizia, a far scalpore per i tifosi bianconeri, è stato il fatto che anche il presidente Andrea Agnelli ha deciso di fare un passo indietro. Una scelta che per il nipote dell’Avvocato, visto e considerato l’amore nei confronti della Vecchia Signora, deve essere stata una delle decisioni più difficili della propria vita.

D’altronde però, come si intuisce anche dalla lettera che l’ormai ex numero 1 del club ha scritto e diretto ai tifosi, la decisione è stata presa con la consapevolezza che fosse la migliore possibile per le sorti ed il futuro del club nell’ambito delle future vicende che attraverseranno il club. È bene ricordare infatti che il recente operato della dirigenza è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Torino e della Procura federale in merito ad alcune manovre finanziarie illegali, le quali, se confermate, potrebbero portare a procedimenti penali nei confronti dei diretti interessati, Agnelli compreso.